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Danni da fumo

Il fumo di tabacco è correlato, in maggiore o minore misura, sia quando attivo, che passivo, a moltissime patologie:

  • neoplasie – polmone, laringe, cavo orale e faringe, vescica, esofago, pancreas, rene, sistema immunitario e linfatico
     
  • danni all’apparato cardiovascolare – cardiopatia ischemica, ictus, arteriopatie periferiche, demenza vascolare
     
  • danni all’apparato respiratorio – broncopneumopatia cronica ostruttiva, enfisema, bronchite cronica, asma bronchiale, polmonite
     
  • danni all’apparato riproduttivo – bassa fertilità sia maschile, che femminile; maggior probabilità di aborto; parto prematuro; gravidanza extrauterina; aumento di probabilità di basso peso del neonato alla nascita e di SIDS (sindrome da morte improvvisa del neonato)
     
  • altre condizioni – ulcera peptica, morbo di Cröhn, periodontite, bassa densità ossea, cicatrizzazione difficile, cataratta.

Interventi chirurgici

La condizione di tabagista è un fattore di rischio anche per gli interventi chirurgici. Infatti, il decorso post-operatorio nei fumatori è più difficile per:

  • difficoltà di cicatrizzazione delle ferite chirurgiche, sia per una minore produzione di collagene, che per una maggiore suscettibilità alle infezioni
     
  • aumentato rischio di aritmia
     
  • aumentato rischio di infezioni polmonari.

Fumo in gravidanza

Le donne fumatrici hanno un tasso di fertilità diminuito rispetto alle donne che non hanno mai fumato e un aumentato rischio di gravidanza extrauterina. Il rischio di aborto spontaneo per le donne fumatrici è maggiore di circa il 50% nel I trimestre di gravidanza. Il rischio di basso peso alla nascita è da 2 a 5 volte maggiore (secondo i diversi studi) e l’effetto del fumo sembra più marcato per le donne che hanno fumato nell’ultimo trimestre. Si ipotizza che l’esposizione cronica alla nicotina induca nel feto una incapacità di rispondere adeguatamente alle situazioni di basso tenore di ossigeno, con conseguente aumento di SIDS e morti intrauterine.

Altri danni

Oltre alle patologie sopra descritte, il fumo di tabacco produce anche alcuni effetti che, pur se di minore gravità, possono comunque costituire un problema e quindi diventare una motivazione in più a smettere:

  • la scarsa ossigenazione dovuta all’assunzione di monossido di carbonio può causare a breve termine cefalea, difficoltà di concentrazione, nausea e vomito, ipotensione.
     
  • la pelle assume una sfumatura giallognola (o grigiastra), tende ad avvizzire e a formare rughe precocemente.
     
  • il danno combinato cardiovascolare e polmonare è responsabile della facile affaticabilità e di un diminuito rendimento nello sport e nell’attività fisica in generale.